Enter Lady Machbeth

Coreografia e concezione scenica: Simona Bucci
Musiche originali: Paki Zennaro
Disegno luci: Gabriele Termine
Interpreti: Eleonora Chiocchini, Isabella Giustina, Sara Orselli, Françoise Parlanti, Frida Vannini.
Coproduzione: Festival Danza Estate di Bergamo; Festival Orizzonti di Chiusi
Organizzazione: Marika Errigo

Con il sostegno di: MiBACT, dip. dello spettacolo dal Vivo; Regione Toscana Un particolare ringraziamento a Maru Rivas e Maeva Curcullova

Il tema di fondo è l’indagine della condizione e della natura umana, sia pure in rapporto al problema del potere e del suo esercizio. Il senso della tragedia è il trasferimento dal piano magico e fatale a quello psicologico e umano,
Lady Macbeth diventa, come le streghe, creatura della notte e questo suo sostituirsi, con la sua presenza fisica di donna, a quegli esseri che appaiono mere esalazioni della terra e dell’aria, sottolinea la transizione progressiva dal piano metafisico a quello umano.

La natura qui indagata rappresenta il nucleo creatore e distruttore degli eventi stessi, forza che incita, che muta, che stimola, esalta, condanna, arma, in un percorso fatto di promesse, potenzialità, ambizioni, paure, colpe, rimorsi, punizioni e follia come umano riflusso di coscienza.

“Temo tuttavia la tua natura:
è troppo piena del latte dell’umana bontà
per prendere la via più breve.
Tu vorresti essere grande, non sei
privo di ambizione, ma non vuoi
che il male la accompagni. Ciò che desideri
aredentemente, lo vorresti santamente.
…… Vieni presto,
affinchè io possa versare il mio coraggio nel tuo orecchio
e domare col valore della mia lingua
tutto ciò che ti tiene lontano dal cerchio d’oro”

(W. Shakespeare)