Giuditta e Oloferne

Coreografia: Simona Bucci
Coproduzione: Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Interpreti: Eleonora Chiocchini, Carmelo Scarcella, Frida Vannini
Musica originale: Paki Zennaro
Scenografia e disegno luci: Angelo Linzalata
Costumi: Massimo Missiroli
Datore luci: Andrea Margarolo
Macchinista: Francesco Margarolo
Organizzazione: Marika Errigo
Promozione: Ilaria Baldo

con il sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dip. dello Spettacolo, Regione Toscana;
CCN Roubaix – Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais

Giuditta & Oloferne

L’episodio di Giuditta e Oloferne nell’arte è stato uno dei più rappresentati dell’Antico Testamento. L’immaginario dei maggiori artisti di ogni secolo non poteva non essere colpito dalla drammaticità della storia della donna virtuosa che si macchia di tirannicidio per salvare il suo popolo. Figure come quella di Giuditta diventano simboli del possibile.

“…Poiché non cadde il loro capo contro giovani forti,
né figli di titani lo percossero,
né alti giganti l’oppressero,
ma Giuditta figlia di Merari, con la bellezza del suo volto lo fiaccò.
Essa depose la veste di vedova per sollievo degli afflitti in Israele,
si unse con aroma il volto, cinse del diadema i capelli,
indossò una veste di lino per sedurlo.
I suoi sandali rapirono i suoi occhi la sua bellezza avvinse il suo cuore
E la scimitarra gli troncò il collo “

(Lode di Giuditta, Antico Testamento)